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Posizionamento SEO per professionisti: perché è una soluzione migliore dell’advertising

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visibilità advertising e seo

Di certo la tentazione è forte: pagare per comparire in prima posizione su Google, con l’advertising infatti, basta qualche clic, un budget (non indifferente), una campagna ben mirata ed ecco che il nome di uno studio legale, di un consulente fiscale o di un medico per un po’ di tempo compare sopra quello di altri, tra i cosiddetti: annunci sponsorizzati.

Ma è davvero questo il modo giusto per farsi conoscere? O, più precisamente, è il modo giusto per un professionista?

La domanda non è solo tecnica. È etica, culturale e, sempre più spesso, giuridica. Perché se un commerciante può promuovere un paio di scarpe con uno sconto lampo, ben diverso è il caso di un avvocato che si occupa di minori, o di un fiscalista che gestisce dati sensibili.

In un contesto in cui la fiducia è uno degli elementi più rilevanti è necessario comprendere come spesso l’ADV potrebbe diventare un ostacolo al professionista e non un supporto alla sua crescita professionale. Vediamo nel dettaglio il perché.

ADV: costi e problematiche legate alla pubblicità a pagamento

L’advertising digitale – che si tratti di Google Ads, campagne Facebook o promozioni su LinkedIn – funziona benissimo in certi ambiti. Nessuno lo nega.

Vendere un corso online, promuovere un e-commerce, spingere un nuovo ristorante in apertura: tutte attività legittime, che richiedono visibilità rapida. Ma per un libero professionista? L’inserzione sponsorizzata in alto alla SERP può essere un’arma a doppio taglio.

Innanzitutto, perché porta con sé un’etichetta: sponsorizzato. E non è un’etichetta neutra. È un marchio che l’utente interpreta (consapevolmente o meno) come “questa persona ha pagato per essere qui”. E quindi: è davvero la più competente? È davvero quella giusta per me? O è solo un professionista che si sta facendo pubblicità?

È una riflessione che riguarda tutti noi, ogni volta che stiamo cercando online un aiuto concreto. Se hai un guasto alla caldaia e chiami il primo nome che appare perché è sponsorizzato, potresti cavartela. Ma se cerchi una persona che tratti la tua causa legale o riveda il bilancio della tua azienda, vuoi altro: vuoi garanzie. E le garanzie non si comprano.

Il valore invisibile della SEO organica

La SEO strategica, sicuramente non è completamente gratuita e richiede sia un investimento a livello di tempo sia uno a livello economico per farsi supportare da un professionista. La SEO richiede: tempo, metodo e soprattutto competenza, è in questo modo che si riflette il valore di un professionista.

Infatti, per investire nella SEO non bastano competenze tecniche, c’è bisogno anche di competenze a livello informativo e semantico. Bisogna impegnarsi nella scrittura di guide, di articoli informativi, di casi studio, bisogna offrire risposte agli utenti e tutti i contenuti devono essere di valore solo in questo modo si riescono nel tempo a ottenere risultati nelle SERP, tra i risultati di ricerca di Google, raggiungendo anche le prime posizioni. Questo perché per Google è importante valutare diversi fattori quando fornisce le sue risposte all’utente e tra quelli valutati ci sono anche: l’autorevolezza dell’autore, la capacità di fornire delle chiare indicazioni all’utente con i suoi contenuti, il lavoro costante e continuativo sul sito.

Oltre che per la SEO, creare contenuti interessanti che si posizionano bene sui motori di ricerca ha anche degli altri vantaggi. Un articolo ben scritto su un tema specifico, come la mediazione familiare o la tassazione delle PMI, è una risorsa gratuita messa a disposizione della comunità. Chi legge, percepisce subito il tono, la chiarezza, l’autorevolezza. E anche senza “parlare di sé”, il professionista comunica tutto ciò che conta davvero.

È questo il punto che sfugge a chi ragiona solo in termini di ritorno immediato: la SEO non genera solo traffico aiuta a costruisce una reputazione professionale nel corso del tempo.

L’importanza dell’esperienza e della comunicazione online

Il posizionamento SEO per i professionisti che operano online non passa solo dal proprio sito web e da una condivisione dei propri contenuti dalle pagine o dal blog personale.

Si deve anche ampliare la portata della propria visibilità per riuscire a raggiungere più facilmente un pubblico più ampio, che possa riconoscere il valore del professionista e andare a scoprire di più su di lui e sul suo sito web.

Il posizionamento, inoltre, per la SEO, non è solo frutto di un lavoro sul proprio sito web ma bisogna anche essere in grado di generare una rete di collaborazione che porti visibilità alla propria professione attraverso altri blog o siti web.

Infatti, Google, oltre che gli utenti considerano positivamente anche l’autorevolezza che deriva dalla pubblicazione di contenuti a proprio nome su altri blog o giornali. A patto che si creino sempre dei contenuti di valore. Ad esempio, se sei un commercialista, un avvocato o un consulente del lavoro, puoi scrivere su il Blog dei Professionisti, un portale che riunisce contenuti di alta qualità realizzati da professionisti del settore.


Creare contenuti verticali e di alto interesse per gli utenti non solo agevola il posizionamento del proprio nome in relazione a specifiche parole chiave, ma permette anche di aumentare la propria visibilità online ottenendo dagli utenti maggiore attenzione e riuscendo così ad attrarre un maggior numero di lead e contatti.

La SEO on è una pubblicità o una vetrina temporanea, ma un modo per dimostrare ciò che si sa, con serietà e continuità. E se lo si fa bene si possono ottenere dei risultati ottimali.

L’importanza di evitare l’ADV per i professionisti

Un avvocato non è un commerciante, un consulente del lavoro o un commercialista non sono venditori ma sono professionisti che operano: con regole, responsabilità e codici deontologici propri. Per questo, è prevedibile che molti ordini professionali inizino presto a porre un freno alla promozione a pagamento.

Non è solo una questione di etica professionale, in quanto con l’advertising semplicemente chi paga di più ha maggiore visibilità, ma anche di percezione da parte dell’utente. Quando tutto appare “sponsorizzato”, il cliente inizia ad avere dei dubbi, inizia a chiedersi perché ha pagato per stare lì, se è conveniente o meno contattarlo. Ma se la visibilità digitale diventa una gara a chi paga di più, la competenza si dissolve.

E a pagarne il prezzo è il cittadino, che si affida non al più bravo, ma al più visibile. Con la SEO, invece, è il contenuto e la competenza di un professionista a fargli raggiungere visibilità e infondere fiducia nell’utente.

Le inserzioni a pagamento appaiono, costano e svaniscono, ogni clic ha un prezzo. Ogni giorno fuori budget è un giorno d’invisibilità.

La SEO, al contrario, è una costruzione lenta ma solida e ogni articolo ben fatto resta lì, indicizzato, trovato, letto. E continua a lavorare anche quando il professionista è in ferie o ha lo studio chiuso.