I bambini, si sa, sono soggetti più predisposti rispetto agli adulti a contrarre certi tipi di malattie, in quanto le loro difese immunitarie non sono ancora pienamente sviluppate.
Tra le diverse problematiche che spesso insorgono in età pediatrica, quella delle ghiandole parotidi gonfie è certamente tra le più comuni. Quando tale condizione insorge, molto probabilmente si è in presenza della cosiddetta parotidite. Dentalpharma.it spiega come la parotidite sia una malattia virale contagiosa, che solitamente causa ipertrofia dolorosa delle ghiandole salivari, o più comunemente ghiandole parotidi. In alcuni casi, però, le ghiandole parotidi possono gonfiarsi in maniera ricorrente, con manifestazioni ogni 3 o 4 mesi. Nei casi più seri il disturbo può manifestare anche ogni 3 o 4 settimane. È necessario, quindi, fare un distinguo tra la parotidite Epidemica, nota anche con il termine di orecchioni, la quale oggi è prossima a essere debellata grazie alla vaccinazione che viene somministrata molto presto nella vita del bambino, e la parotidite ricorrente, che causa, come dicevamo, gonfiore alle ghiandole parotidi con una certa frequenza da un episodio all’altro.
Di norma, alla prima manifestazione di gonfiore delle ghiandole parotidi si pensa subito alla parotidite Epidemica, in quanto, anche se la vaccinazione dovrebbe portare all’immunità, esiste sempre una possibilità di contagio. Qualora si ripresentasse un altro episodio di infezione o di gonfiore alle ghiandole a seguito della guarigione, allora, a questo punto, si deve pensare a una parotidite ricorrente di natura non epidemica.
Sintomatologia delle ghiandole parotidi gonfie
L’infezione o il gonfiore delle ghiandole parotidi porta a una sintomatologia simil-influenzale come spossatezza, dolore e intorpidimento dei muscoli, mal di testa, perdita di appetito e febbre.
Qualora il quadro clinico fosse di natura epidemica, come già detto, la parotidite non risponderà agli antibiotici o ad altri farmaci. Sarà necessario, però, che il bambino stia a riposo, applicargli degli impacchi di ghiaccio per lenire il gonfiore delle ghiandole, somministrarli, qualora lo si ritenga necessario degli antidolorifici per abbassare la febbre, oltre a farlo bere molto e ad abituarlo, per qualche giorno, a una dieta leggera. Di solito dopo una settimana dalla diagnosi di parotidite epidemica il bambino può ritornare a scuola. Come dicevamo, la maggior parte dei soggetti che contrae la parotidite epidemica non può contrarre la malattia una seconda volta. Nel caso in cui il gonfiore delle ghiandole parotidi si ripresentasse dopo il primo episodio, allora occorrerà approfondire il quadro clinico, perché probabilmente si è in presenza della parotidite ricorrente. Fortunatamente anche questa patologia ha un’evoluzione benigna, e tenderà a risolversi in maniera spontanea.
Eventuali complicazioni del gonfiore alle ghiandole parotidi
Il gonfiore delle ghiandole parotidi può portare ad alcune complicazioni più o meno gravi. Fortunatamente si tratta di eventi molto rari.
Tra le diverse complicazioni è presente l’orchite, ossia un’infiammazione dei testicoli. Per alleviare il dolore dell’orchite è possibile applicare impacchi freddi sui testicoli più volte al giorno. In ogni caso, è necessario far seguire il bambino da un medico. Le bambine, invece, potrebbero manifestare gonfiore delle ovaie.
La parotidite può anche portare a meningite o encefalite, due condizioni potenzialmente fatali se non trattate tempestivamente. La meningite è il gonfiore delle membrane intorno al midollo spinale e al cervello. L’encefalite, invece, è un’infiammazione del cervello.
Inoltre, la parotidite può fare insorgere la pancreatite, ossia un’infiammazione del pancreas. Fortunatamente la pancreatite indotta dalla parotidite si presenta come una condizione temporanea.
Conclusioni
Come abbiamo visto, se il gonfiore delle ghiandole parotidi nei bambini è frequente, è da escludersi una problematica di natura epidemica. Fortunatamente anche il gonfiore ricorrente delle ghiandole parotidi si risolve col passare del tempo in maniera benigna. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il gonfiore è da deputarsi a una parotidite di origine epidemica. In entrambi i casi, è bene rivolgersi al medico curante.