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Assicurazione sulla vita

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Molto spesso, quando si chiede di esplicare in maniera semplice, chiara e concisa cosa sia un’assicurazione sulla vita, molti fanno spallucce, in quanto, se da una parte è vero che, anche solo per sentito dire, o comunque a grandissime linee, se ne conoscono le dinamiche, d’altro canto, chi non è immerso quotidianamente in questo settore non può comprenderne del tutto ogni aspetto, specialmente quelli più complicati e particolari.

Ma allora cos’è, in sostanza, un’assicurazione sulla vita? Detta anche, in maniera più tecnica e specifica, polizza vita, un’assicurazione sulla vita, più che una pratica anche piuttosto diffusa, consiste in un vero e proprio contratto che il contraente stipula con una compagnia assicurativa.

Va precisato, a onor del vero, che sono quattro gli organi coinvolti quando si tratta di stipulare una polizza sulla vita: abbiamo già citato il contraente, che è l’individuo che stipula il contratto e che, di norma, versa anche il premio necessario affinché la compagnia assicurativa accetti a propria volta; c’è poi, per l’appunto, la compagnia assicurativa. C’è poi l’assicurato, ossia l’individuo che è al centro del contratto stesso, colui per cui le condizioni stipulate per il contratto debbano essere realizzate, affinché esso si attivi; chiaramente, l’assicurato può anche essere il contraente. Ed infine abbiamo il beneficiante, ovvero colui che, letteralmente, beneficerà della cifra o comunque del premio (solitamente di natura economica) che la compagnia assicurativa deve versare, nel caso in cui l’assicurato, per via di una serie di eventi accorsigli, abbia “realizzato” le condizioni capaci di attivare il contratto.

Affinché un contraente possa stipulare un contratto con la compagnia assicurativa, come già accennato poc’anzi, egli deve versare una cifra detta “premio”. Anche il premio, a seconda dei casi, può assumere dei termini tecnici differenti a seconda della frequenza con la quale avviene il versamento: difatti, si suole parlare di “premio unico”, quando la cifra prestabilita viene versata interamente, come lascia intendere il nome stesso, in un’unica rata. Si parla, invece, di “premio ricorrente”, qualora esso venga rateizzato, e pertanto quando l’importo viene pagato a rate. Un’ultima variante, infine, prevede il cosiddetto “premio unico ricorrente”, che avviene nei casi in cui, in alcune date prestabilite tra il contraente e la compagnia assicurativa, che può essere, ad esempio, un giorno preciso in un semestre o in un anno, viene versata una quota fissa.

Detto, pertanto, per le varie differenze per quel che concerne il premio, concentriamoci un momento sul contratto stesso. I casi più comuni, infatti, prevedono tre tipi di polizze vita che un contraente stipula con una compagnia assicurativa.

La prima è la polizza caso vita, e consiste, da parte della compagnia assicurativa, nel versamento al beneficiante di una determinata cifra nel caso in cui, una volta scaduta la polizza caso vita, l’assicurato sia ancora in vita. Generalmente, il versamento non avviene in maniera immediata relativamente alla scadenza della polizza, ma in una data successiva.

C’è poi la polizza caso morte, che può essere temporanea o a vita intera; quella temporanea riguarda un assicurato deceduto in un lasso di tempo in cui la polizza sia ancora attiva, mentre il secondo caso non tiene conto dell’eventuale scadenza della stessa, e, pertanto, un eventuale versamento può essere effettuato anche dopo il termine temporale della polizza.

Infine, consideriamo la polizza vita mista: in questo caso, se l’assicurato è ancora in vita una volta giunta la scadenza della polizia, la compagnia versa un indennizzo al beneficiante.