Quella del turismo e dei viaggi è una delle industrie più importanti delle economie dei Pesi Occidentali. Stando a recenti sondaggi, al giorno d’oggi anche i più sedentari difficilmente possono evitare di spostarsi dal proprio luogo di residenza per meno di tre volte l’anno. Se per i giramondo più incalliti viaggiare può essere una piacevole e sana abitudine, per altri può essere una necessità legata per lo più a motivi di studio o lavoro. In particolare per questi ultimi, ma non solo per loro, accresce dunque sempre più il bisogno di risparmiare sulle spese di trasporto, di alloggio e , possibilmente, sull’ingresso delle attrazioni turistico-culturali. Facendo delle piccole ricerche in rete si può rimanere sbalorditi rispetto a quante alternative ben più economiche esistano ai tradizionali modi di viaggiare e soprattutto di trovare un posto in cui dormire. Ecco quindi alcune dritte per i viaggiatori compulsivi che non possono permettersi hotel a cinque stelle e voli in prima classe.
Un primo esempio è fornito dalla formula home exchange. Non sapete di cosa si tratti? È presto detto. Significa letteralmente scambiare la propria casa con quella di qualcun altro per il periodo che vi interessa e nella località verso cui siete diretti. E così, mentre voi alloggiate gratis nella città meta del vostro viaggio , qualcuno farà altrettanto a casa vostra. Se decidete di optare per l’home exchange c’è da presumere che non siate particolarmente gelosi dei vostri spazi e che siate persone in grado di adattarsi facilmente. Ad ogni modo, non abbiate paura di aprire le porte di casa vostra a dei perfetti sconosciuti. Le agenzie che si occupano di questo servizio selezionano scrupolosamente i partecipanti al programma di scambio secondo ferrei regolamenti proprio per evitare rischi di qualsiasi tipo. Per avere un’idea più approfondita potete visitare il sito del circuito internazionale di home exchange all’indirizzo www.homexchange.org.
Un’altra alternativa all’alloggio in qualche, seppur economica, struttura ricettiva è offerta dalla possibilità di diventare house sitter. Avete capito bene: c’è chi offre alloggio gratuito in casa propria a patto che l’ospite si ricordi di annaffiare le piante e , frequentemente ma non sempre, si prenda cura degli animali domestici per l’intera durata del soggiorno. A discrezione del padrone di casa, anche se è diventata ormai una prassi piuttosto diffusa , lasciare frigorifero e dispensa pieni e a completa e gratuita disposizione dell’ house sitter. Se leggere queste poche righe vi ha incuriosito e ha fatto balenare in voi l’idea di unirvi alla sempre più fitta schiera di house sitter potete ottenere maggiori informazioni sui siti dei network internazionali come Mind my House, House Carers e Trust House sitters.
Infine, per i viaggiatori più avventurosi e alla mano segnaliamo un’altra possibilità di alloggio gratuito già molto in voga soprattutto tra gli studenti: quella del couch surfing. Non esiste ancora una traduzione ufficiale per rendere efficacemente in Italiano questa simpatica espressione, ma si tratta certamente di una formula ultra economica e che incoraggia le nuove conoscenze . Fondamentalmente il couch surfing consiste nel cercare ospitalità presso i membri del network dedicato che offrono gratuitamente per periodi molto brevi il proprio divano o anche una stanza per gli ospiti con l’implicita promessa di ricevere un giorno lo stesso tipo di ospitalità.