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Il Museo dell’Automobile di Torino

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Il Museo dell’Automobile di Torino è uno dei luoghi più interessanti per gli appassionati di automobili: almeno una volta nella vita, un vero appassionato di auto d’epoca e non solo, deve visitare questo museo in cui sono conservate vetture d’epoca, macchine sportive, ed in cui è possibile fare un’esperienza gratificante di conoscenza della storia delle auto e non solo.

Il Museo (chiamato MAUTO), è considerato ad oggi uno dei più importanti ed antichi musei dell’automobile di tutto il mondo: un tempo intitolato a Carlo Biscaretti di Ruffia, ora è dedicato a Giovanni Agnelli, e può essere visibile online tramite un Tour virtuale su Google Maps.

Gli appassionati di auto non devono dimenticare che in questo luogo si cela la storia dell’automobile, delle caratteristiche delle prime vetture, e delle vetture più moderne.

Storia del Museo

Il Museo nasce nel 1932 da un’idea di Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia, dell’Automobile Club di Torino che, in quell’anno, decise di celebrare tutte le persone che avevano conseguito la patente da almeno 25 anni, i cosiddetti “Veterani dell’Automobile”.

Un anno dopo, la città di Torino deliberò in merito alla fondazione del museo: dopo aver ottenuto l’approvazione di Mussolini, allora Capo del Governo (che ordinò che il museo prendesse il nome di “Museo Nazionale dell’Automobile”), si iniziò a pensare all’organizzazione del museo, e venne ordinato un ordinatore provvisorio, Carlo Biscaretti.

Dopo aver raccolto tutto il materiale necessario (vetture, telai, archivi dedicati alla storia delle automobili ed una biblioteca) si pensò al luogo in cui il Museo sarebbe dovuto essere ubicato: in un primo tempo esso venne situato in un magazzino di Via Adorno a Torino, poi nei locali ricavati sotto le gradinate dello stadio, ma entrambi questi ambienti risultavano essere non adatti. Infatti, c’erano continui problemi dovuti agli sbalzi di temperatura che non solo creavano problemi ai materiali che erano naturalmente più soggetti ad usura, ma tenevano anche lontani i visitatori.

Il Museo ricevette un brutto colpo durante la seconda guerra mondiale, perché la biblioteca venne distrutta e molti degli archivi dispersi: fu dopo la guerra che si iniziò a valutare di spostare le vetture ed i telai in un luogo adatto, ed il Museo venne spostato in corso Unità d’Italia, di proprietà del Comune di Torino. In questo momento, furono utili e graditi gli aiuti economici di diverse fabbriche di automobili, compagnie petrolifere, banche, e naturalmente anche dalla famiglia Agnelli, potente famiglia torinese: questi finanziamenti furono necessari per portare avanti le opere di costruzione ed in quegli anni (nel 1957) il Museo prese il nome di Museo dell’Automobile, del quale Biscaretti venne ordinato presidente del consiglio di amministrazione.

Alla morte di Biscaretti, il Museo prese il suo nome e venne aperto al pubblico nel 1960: nel corso degli anni, questo luogo venne costantemente rivisto ed arricchito e vennero aperte nuove sezioni, che accolgono ancora oggi documenti originali, fotografie, e libri dedicati.

Nel 2007, è partita l’operazione di ristrutturazione approvata nel 2003 ed il museo è stato chiuso al pubblico per permettere la revisione dei luoghi e delle sezioni, la riorganizzazione ammnistrativa e degli spazi, e l’aggiunta di un nuovo corpo all’edificio. Le zone interne sono state riarredate e riallestite e le collezioni integrate con percorso interattivi.

Il Museo ha riaperto i battenti in occasione delle celebrazioni del 150º anniversario dell’Unità d’Italia, il 19 marzo 2011, con la presenza del presidente Giorgio Napolitano: dopo l’apertura, il Museo è stato visitato in soli 30 giorni da 40mila persone, segno del fatto che sono tante le persone che nutrono un profondo interesse per questo luogo in cui è possibile ritrovare la storia delle automobili.

Oggi, al vertice del museo vi sono Lapo Elkann, Giuseppe Alberto Zunino (presidente) e Rodolfo Gaffino Rossi (direttore).

Il percorso espositivo: cosa vedere al Museo dell’Automobile di Torino

Al Museo dell’Automobile di Torino è possibile vedere interessanti documenti originali, fotografie, ed automobili d’epoca e non solo, in un percorso espositivo interattivo che rappresenta oggi il cuore pulsante del museo stesso.

Sono esposte automobili prodotte tra il 1769 e il 1996 e donate dalle più famose case automobilistiche: le auto sono disposte su tre piani, caratterizzati ognuno da una diversa tematica che abbraccia le varie esposizioni. Si ricordano, in particolare:

  • L’automobile e il Novecento: si inizia proprio con la storia dell’automobile, e con i cambiamenti e le trasformazioni tecnologiche che ne hanno permesso lo sviluppo. Vi è attenzione ai primi motori, alle prime automobili nate dopo la prima guerra mondiale, con modelli di piccole e grandi dimensioni che testimoniano i cambiamenti e le rivoluzioni di quegli anni. Si vedono, quindi, automobili d’epoca (con attenzione al ruolo dei giovani), ed automobili rivoluzionarie che testimoniano l’importanza che le vetture hanno via via preso nella vita dell’umanità.
  • L’uomo e l’automobile: si tratta di un percorso naturalmente dedicato al rapporto tra l’uomo e le automobili, che possono essere usate per lavoro, ma anche per svago, per vacanza e per viaggi. È possibile quindi vedere primi modelli di carrozze, ma anche la testimonianza dell’interesse che la meccanica ha rappresentato per molte persone.
  • L’automobile ed il design: è un percorso dedicato infine all’importanza dell’automobile non vista solo come mezzo di trasporto, ma anche come status symbol, testimonianza di potere e di prestigio da esibire. Il disegno, il design industriale, la progettazione, lo stile, rappresentano tutti punti di riferimento in questo percorso interattivo.
  • Il centro documentazione: qui sono presenti archivi e documenti che testimoniano le trasformazioni dell’automobile attraverso schede tecniche, fotografie, libretti d’uso e di manutenzione delle auto, manuali per le riparazioni, tariffari delle auto, atti societari, articoli, classifiche, biografie, albi d’oro, tutto ciò che nel corso degli anni è stato possibile raccogliere e conservare. All’interno di questo centro è possibile visitare anche la biblioteca che raccoglie circa 7mila testi introvabili, suddivisa in sette sezioni che testimoniano tutti i passaggi importanti della storia dell’automobile, le schede tecniche, la storia della locomozione, la storia delle marche e dei brand, riviste automobilistiche, documenti fotografici, e molto altro ancora.

Il Museo dell’Automobile di Torino è uno dei più grandi che esistono: per visitare questo Museo, occorre almeno una giornata anche perché esso è ricco in documenti ed in attività interattive.